Malgrado gli enormi progressi tecnologici nel facilitare la diagnosi di una vasta gamma di malattie rare (MR), una sempre più ricca letteratura scientifica riporta l’esistenza di quadri clinici complessi, a coinvolgimento multisistemico e prevalentemente con disabilità intellettiva, associati a problemi di natura assistenziale importanti, per i quali non sempre si arriva ad una diagnosi definitiva, clinica o genetica (1-3). Molti pazienti affrontano un’odissea diagnostica (4), caratterizzata da importanti disagi, peggioramento della qualità di vita e stati di ansia e/o depressione in relazione al quadro di incertezza clinica.
La necessità di agire a livello globale ha portato alla realizzazione di programmi nazionali che afferiscano in programmi internazionali, al fine di creare un approccio sistematico e coordinato nella gestione diagnostica di questi pazienti.
Nel 2008 il National Institute of Health statunitense ha attivato il primo programma sulle MR senza diagnosi (3) gestendo, ad oggi, oltre 7500 pazienti con le caratteristiche sopra descritte.
In Italia sono attive tre distinte reti, coordinate rispettivamente dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) (5), dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e da Fondazione Telethon, alle quali partecipano molti centri di coordinamento e di riferimento per le MR (DM 279/2001 e legge 175 del 2021) e centri di eccellenza coinvolti nelle Reti di Riferimento Europee e alle quali accedono pazienti in età pediatrica e adulta.
Nel 2014, l'ISS ha organizzato la prima conferenza internazionale sui casi di MR senza diagnosi, con esperti da Stati Uniti, Australia, Svezia, Austria, Bulgaria, Italia e altri paesi che ha portato alla fondazione del network internazionale delle malattie rare non diagnosticate (Undiagnosed Diseases Network International, UDNI).
Nel 2015 è stato pubblicato il primo documento di consenso contenente i principi, le buone pratiche e la governance del network UDNI fondato sul coinvolgimento e la condivisione di risorse scientifiche tra centri con competenze riconosciute a livello internazionale e sulla promozione della ricerca scientifica traslazionale nella pratica medica a beneficio e con il coinvolgimento dei pazienti (6).
Il network ha diversi obiettivi: fornire diagnosi a pazienti che ne sono ancora privi; favorire la ricerca sulle cause genetiche delle MR, creando una banca dati condivisa di casi clinici e risultati genetici; migliorare la gestione della presa in carico dei pazienti; creare una rete globale di collaborazione tra strutture altamente qualificate.
UDNI vede la partecipazione di 226 membri da 62 paesi (Fig. 1) fra clinici, genetisti, bioinformatici, ricercatori impegnati nel settore delle MR in varie discipline. Le attività del network sono coordinate da un gruppo che si occupa di delineare linee programmatiche generali, stimolare nuove iniziative, e di organizzare conferenze internazionali annuali. In UDNI operano gruppi di lavoro volti a sostenere tutte queste attività.
Dal 2014 UDNI ha raggiunto numerosi e significativi traguardi portando alla diagnosi di molteplici casi, alcuni dei quali mai descritti in precedenza. Il network ha promosso la creazione di banche dati globali che rappresentano un'importante risorsa per studi futuri, e contribuito a diffondere ed aumentare il know-how in paesi con reddito medio basso facilitando la creazione di programmi locali dedicati (8-10). Tra gli elementi che hanno favorito il suo successo ricordiamo la natura dinamica della rete e la sua globalità, la multidisciplinarietà, il rispetto dei principi di condivisione e collaborazione, il contributo alla diagnosi di casi prima irrisolvibili, la condivisione di risorse, casistiche e conoscenze impiegate per affrontare sfide complesse, la formazione e la sensibilizzazione attraverso conferenze annuali internazionali, eventi e convegni per aumentare la consapevolezza sulle MR non diagnosticate.
Nel giugno 2023 si è svolto a Stoccolma, sotto la spinta della Wilhelm Foundation, il primo Undiagnosed Hackathon per promuovere le attività di UDNI. Sono stati utilizzati un'ampia gamma di strumenti informatici e approcci multidisciplinari con la possibilità di incontrare di persona i pazienti senza diagnosi presenti all'evento con le loro famiglie. Dato il grande successo ottenuto (7), l’Hackathon è divenuto un evento fisso annuale e nel 2025 sarà ospitato dalla Mayo Clinic (Rochester Minnesota, USA) per la terza edizione.
Grazie al suo approccio innovativo e alla collaborazione tra diverse discipline e centri di ricerca, UDNI ha contribuito a numerosi progressi nel campo delle MR: molti pazienti hanno finalmente ricevuto diagnosi accurate, e la creazione di una rete di esperti a livello globale ha concorso alla crescita della conoscenza scientifica su queste malattie.
UDNI mira anche a costruire ed alimentare una base di dati genetici e clinici utile a livello globale, quindi una risorsa cruciale nel panorama delle MR e rappresenta un modello vincente di collaborazione internazionale (11).
Non da ultimo, Wilhelm Foundation e UDNI sono tra i promotori e organizzatori della giornata mondiale delle MR senza diagnosi (29 aprile) che, dal 2022, è celebrata in tutto il mondo con eventi scientifici e di sensibilizzazione al fine di valorizzare gli sforzi sin qui compiuti dalla comunità scientifica.
La rete di UDNI continua a crescere e a rafforzarsi anche grazie al contributo di nuovi centri di ricerca che si aggregano, al sostegno della comunità scientifica internazionale e agli ulteriori sviluppi nelle tecniche diagnostiche.
In futuro UDNI proseguirà nel suo ambizioso obiettivo di risolvere casi clinici complessi e contribuire allo sviluppo di possibili terapie innovative per MR senza diagnosi (11).
Per maggiori informazioni: www.udninternational.org