La Rivista Italiana delle Malattie Rare

Fernanda Torquati1, Stefania Tobaldini2
1Presidente Associazione Italiana Gaucher ONLUS, 2Presidente AIAF – Associazione Italiana Anderson-Fabry ONLUS

La somministrazione a domicilio dei farmaci
Le Associazioni di pazienti con malattie lisosomiali chiedono uniformità sul territorio nazionale per garantire la terapia enzimatica sostitutiva (Ert) ed annullare così le attuali disparità esistenti tra le varie Regioni italiane.

La somministrazione a domicilio dei farmaci | Le Associazioni di...

Le Associazioni di pazienti con malattie lisosomiali chiedono...

 

Il 24 ottobre 2018 si è tenuto a Roma il convegno “Home therapy per una migliore qualità di vita”, organizzato dalle associazioni nazionali di riferimento per i pazienti con malattia lisosomiale: AIAF Onlus (Associazione Italiana Anderson–Fabry), AIG-Gaucher Onlus (Associazione Italiana Gaucher), AIG-Glicogenosi Onlus (Associazione Italiana Glicogenosi) e AIMPS Onlus (Associazione Italiana Mucopolisaccaridosi). Insieme alla Presidente dell’Intergruppo Parlamentare per le Malattie Rare, Senatrice Paola Binetti, associazioni, istituzioni, clinici e portatori di interesse si sono confrontati sull’importanza di garantire su tutto il territorio nazionale la terapia domiciliare per i pazienti in cura con terapia enzimatica sostitutiva (Ert) per annullare le disparità esistenti tra le varie Regioni italiane.

La Anderson-Fabry, la Gaucher, la Glicogenosi e le Mucopolisaccaridosi sono malattie diverse, accomunate dalla carenza o mancanza di un enzima che provoca accumulo lisosomiale, per il quale spesso l’unico trattamento è la terapia enzimatica sostitutiva, un’infusione cui il paziente deve sottoporsi per tutta la vita, ogni 7 o 14 giorni a seconda della patologia e con una durata variabile dalle 2 alle 6 ore. Spesso le terapie ospedaliere vengono somministrate in orari coincidenti con quelli lavorativi o scolastici costringendo i pazienti ad un numero di assenze variabile da 26 a 52 giornate all’anno, che raddoppiano nel caso di paziente pediatrico con un genitore a sua volta malato. Così, anche a causa del mancato riconoscimento di invalidità ai sensi della L.104/1992, spesso i pazienti sono costretti a chiedere permessi e ferie per effettuare le terapie e a sostenere costi e disagi per raggiungere l’ospedale (1).

La somministrazione a domicilio dei farmaciL’opportunità della terapia domiciliare per questi farmaci era stata affrontata nel "Documento sulla somministrazione a domicilio di farmaci ad alto costo per persone con malattia rara (7/11/2012)", approvato dalla Commissione Salute e dalla Conferenza Regioni e PPAA, nel quale si legge "L'accesso a tale somministrazione è un diritto del paziente, qualora le sue condizioni cliniche lo consentano. L'offerta dell’assistenza domiciliare, anche per quanto riguarda queste somministrazioni, attraverso I'SSR è compito che tutte le Regioni e le Province Autonome devono assolvere. Tale offerta (…) deve essere garantita dal servizio pubblico a ciò deputato, anche se può in taluni casi essere integrata da un'offerta privata, secondo le procedure di acquisizione di servizi che ogni Regione o Provincia Autonoma ha definito." (2)

Attualmente, in Italia, ogni Regione si comporta in modo differente. Nel caso della malattia di Anderson-Fabry, malattia di Gaucher e Mucopolisaccaridosi l’Ert in regime domiciliare non è ancora consentita in Piemonte, Trentino, Emilia Romagna, Umbria, Toscana e Marche. Per la Glicogenosi, invece, la terapia domiciliare non è consentita in nessuna regione, nonostante in altri Paesi europei sia già attiva.

In base ad un modello sperimentato con uno studio pilota avviato in Calabria nel 2008 e successivamente implementato ed adottato oggi da molte Regioni italiane, si è potuto dimostrare che la home therapy offre la possibilità di concordare gli appuntamenti adattandoli alla quotidianità e quindi in orario extra scolastico o extra lavorativo, con netta riduzione delle assenze dal lavoro o da scuola. Permette, inoltre, l’abbattimento dei costi per recarsi all’ospedale ma anche una minore esposizione a rischio di incidenti stradali; aumenta la regolarità nella frequenza della terapia, non più vincolata alla disponibilità di posti letto e diminuisce la percezione della malattia, migliorando così l’aderenza terapeutica e la qualità di vita anche a livello psicologico.

Questo modello di terapia domiciliare permette inoltre di annullare i costi per i day hospital e per gli accessi ambulatoriali, liberando spazi e personale, che possono essere destinati ad altre situazioni di emergenza e necessità ospedaliera. Inoltre, laddove la Regione non riesca a fornire direttamente l’assistenza domiciliare, questa può essere erogata anche grazie al sostegno economico delle aziende farmaceutiche ed affidata ad aziende private in convenzione con le strutture pubbliche. La partnership pubblico-privato permette anche di accedere alla terapia domiciliare ai pazienti che non rientrano nei criteri di attivazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) a causa del mancato riconoscimento di invalidità ai sensi della legge 104/1992.

La sottoscrizione di un Patto di Intesa tra Associazioni e Intergruppo Parlamentare per le Malattie Rare, a fine convegno, ha sancito l’impegno di collaborazione tra Istituzioni e Associazioni Pazienti per estendere la terapia domiciliare in  tutto il territorio nazionale.

Maggiori informazioni sulle Associazioni di Pazienti con malattie lisosomiali sono disponibili ai siti:

Bibliografia

  1. Legge 104/1992: Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. (GU Serie Generale n.39 del 17-02-1992 - Suppl. Ordinario n. 30).
  2. Documento sulla somministrazione a domicilio di farmaci ad alto costo per persone con malattia rara (7/11/2012).
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